Monday, August 13, 2007

Visto

Al consolato cinese c’è odore di cibo, c’è chi fa la coda e mangia lamian contemporaneamente. C’è caldo, neanche fosse Shanghai a luglio -anche se l’ultima volta che ci sono stata era aprile a Milano- e un’allegria confusa. Ci sono presunti uomini d’affari che credono di svoltare a Shenzhen. Fra la folla che non è mai una coda ma tre gruppi di persone incollate, si dice che pagando un’agenzia di qualcuno che conosce il console…

Al consolato russo si incontrano i professionisti della coda. E’ il sistema che ti obbliga a stare in coda senza lamentarti, tante volte quante è necessario. Lenin è morto ma l’Unione Sovietica no. Prima coda allo sportello 6: controllo documenti.
Seconda coda allo sportello numero 8: ritiro documenti precedentemente controllati. Chiaro, davanti a me ci sono le stesse persone nello stesso ordine e gli sportelli fanno parte dello stesso grande ufficio ma tant’è… La simpatica impiegata bionda dopo di me chiude lo sportello del ritiro documenti.
Terza coda allo sportello 9: la tendina si alza quando riprendo il mio posto nella coda. Ed ecco di nuovo l’impiegata bionda! In pratica ha girato la sedia di 90° gradi. “Buongiorno!” “Ma signora! –vorrei dirle- Mi ha appena salutato allo sportello 8! Fa finta di non conoscermi allo sportello 9?” Eto Rossiya: ogni azione ha la sua specifica coda.

Mi hanno raccontato che al consolato cubano la gente aspetta senza fretta, tranquillamente, che qualcosa arrivi.
I cittadini europei non hanno bisogno del visto per entrare in Giappone. Il che è un peccato: avrei tanto voluto usare il bagno del consolato giapponese!
E visto che per ora sono qui ho controllato: il consolato italiano di San Pietroburgo… è aperto per DUE ore al giorno.

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